Paul Cayard: serve cambiare comportamenti
«Vengo qui a regatare già dal 1984, ma sono diventato solo da poco socio dello Yacht Club Costa Smeralda proprio per dare il mio sostegno alla fondazione One Ocean - Spiega Paul Cayard - per essere parte di un'iniziativa che mira a salvare e preservare il mare. Credo che noi si sia sulla buona strada - aggiunge - e che si stia già iniziando a cambiare le abitudini delle persone. Però c’è ancora molto da fare».
Lo skipper statunitense è tornato in Costa Smeralda per partecipare alle regate dello Star World Championship (17-22 giugno) giunta alla novantasettesima edizione è conclusasi con la vittoria di Mateusz Kusznierewicz e Bruno Prada. L'evento ha visto i 63 team provenienti da 20 nazionalità completare le 6 prove previste per rendere valido il Mondiale, organizzato dallo YCCS in collaborazione con l'International Star Class Yacht Racing Association (ISCYRA) e con il supporto del main partner Audi e dei technical partner Quantum Sails e Garmin Marine.
Paul Cayard continua spiegando che bisogna cambiare radicalmente i nostri comportamenti, a partire dalle piccole abitudini che caratterizzano la vita di ogni giorno. Poi racconta ad esempio di come abbia iniziato a ritirare i vestiti in lavanderia portando un contenitore da casa per evitare che vengano avvolti in plastica usa e getta.
Uno dei tanti piccoli ma importanti gesti che tutti devono imparare a fare prima possibile. «Il posto più inquinato al mondo dalla plastica è Henderson Island - aggiunge Paul Cayard - un atollo nel pacifico dove non vive nessuno eppure sono stati contati 37 milioni di pezzi di plastica». Un esempio di inquinamento che nasce altrove, anche e soprattutto sulla terraferma, nelle nostre città, per poi essere trasportato dai fiumi in mare e dalle correnti ancora più lontano, mentre l’interazione tra spray marino e raggi UV con il tempo frammenta ogni scarto generando microplastiche.