I centri urbani si tingono di verde. È sempre più frequente alzare lo sguardo nelle grandi città e osservare grattacieli avvolti nel verde, giardini pensili e facciate con rampicanti per ombreggiare, immagazzinare umidità e purificare l’aria assorbendo le tossine: architetti e urbanisti di tutto il mondo sfruttano il potenziale della vegetazione per migliorare la qualità della vita nei centri urbani. Forse perché aggiungere un tocco di verde a un progetto non solo migliora il clima interno e l’impatto energetico dell’edificio, ma filtra anche gli agenti inquinanti della città ed è in grado di rinfrescare i canyon urbani che si formano nei torridi mesi estivi.
One Central Park, Sidney. Prati, felci, piante erbacee, orchidee o viole: circa 450 specie di piante diverse prosperano in un tripudio di colore presso l’One Central Park di Sydney. Dietro a questo nome non si nasconde un tipico giardino botanico, bensì un imponente edificio residenziale di 34 piani nel quartiere chic di Chippendale, nel cuore della grande città australiana. One Central Park è considerato un prototipo di giardino verticale. Durante tutto l’anno, rampicanti da fiore verdi e colorati avvolgono la facciata alta 117 metri dell’oasi urbana inaugurata nel 2014. “Progettare un giardino verticale richiede una combinazione di scienza ed estetica”, sostiene il botanico francese Patrick Blanc, considerato l’innovatore moderno del giardino verticale. Insieme all’architetto parigino Jean Nouvel, Blanc ha progettato One Central Park, selezionando centinaia di specie di piante adatte all’impresa, circa la metà delle quali sono endemiche e quindi uniche in Australia.