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Charta Smeralda e Carta Cortina, un gemellaggio per la sostenibilità

Siglata con il supporto di Audi una partnership tra le due iniziative per la salvaguardia dei mari e della montagna

«Il futuro sostenibile si costruisce soprattutto diffondendo conoscenza e informando le persone, affinché abbandonino comportamenti dannosi per il pianeta». Nella Casa Dolomiti Superski, mentre va in scena l’incontro dedicato allo “Sviluppo sostenibile del territorio” organizzato da Audi, il Commodoro dello Yacht Club Costa Smeralda Riccardo Bonadeo riassume in poche e chiare parole il senso della sua presenza a Cortina d’Ampezzo. «E’ necessario intervenire tutti insieme, e dobbiamo farlo ora – aggiunge - perché altrimenti entro pochi anni negli oceani ci sarà più plastica che pesci».



Uomo di mare e regatante di successo, ha cominciato la sua carriera sportiva nel luogo più lontano dal mare che si potrebbe immaginare: una pista da sci. Dunque per lui ritrovarsi a parlare di sostenibilità ai piedi della pista Olympia delle Tofane, splendido teatro della Audi FIS Ski World Cup, è quasi la chiusura del cerchio. Un ritorno alle origini reso possibile da Audi che, essendo presente sia nelle Dolomiti sia in Costa Smeralda con il suo impegno per la salvaguardia dell’ambiente, rappresenta un denominatore comune tra i due territori.

Relazione che punta a diffondere la cultura del rispetto per l’ambiente tanto del mare quanto della montagna, e che ora si concretizza con il gemellaggio tra la Charta Smeralda e la Carta Cortina. La prima è un documento che nasce dall’attività della Fondazione OneOcean, presieduta da Zahra Aga Kahn e guidata dal Commodoro Bonadeo. Un decalogo articolato in “dieci comandamenti” per sensibilizzare l’opinione pubblica, gli operatori e gli stakeholder, dove si forniscono indicazioni pratiche su come mutare il proprio comportamento (ovunque ci si trovi, non solo in mare) per salvare gli oceani. Ad esempio, minimizzando l’uso di risorse come l’acqua potabile o l’energia elettrica, proteggendo gli habitat naturali o, ancora, eliminando l’uso delle plastiche e delle microplastiche.


Dal canto suo, la Carta Cortina nasce per volontà di diverse comunità alpine con lo scopo di ridurre l’impatto che gli sport invernali hanno su territori ricchi di biodiversità. Sottoscritta nel 2015 dal Ministero dell’Ambiente, dal Comune di Cortina d’Ampezzo, Regione Veneto, CONI, FISI, Fondazione Dolomiti UNESCO, Anef, Anci e comuni SprecoZero, vuole essere un punto di riferimento per la preparazione ai Campionati Mondiali di sci alpino del 2021 e non solo.

«Noi come Fondazione Cortina 2021 abbiamo deciso di seguire il percorso definito dalla Carta Cortina nel momento stesso in cui abbiamo vinto la candidatura ai mondiali, un documento che vanta molti firmatari, a testimoniare l’impegno dell’intero territorio verso una sostenibilità che vede nel Mondiale di Sci un punto di partenza, non di arrivo».

Susanna Sieff

Responsabile Sostenibilità per la Fondazione

Perché l’evento sportivo può essere un banco di prova, dove sperimentare tecnologie e iniziative finalizzate a vivere le montagna rispettando l’ambiente. E perché, ricorda ancora Susanna Sieff, offre una posizione privilegiata da cui trasmettere a tutti un messaggio forte e chiaro «come ad esempio “save our planet, stop climate change”, che vedete scritto sui pettorali delle nostre atlete».


Insieme, Charta Smeralda e Carta Cortina rappresentano un formidabile sistema di riferimento per chi desideri impegnarsi a proteggere l’ambiente e lasciare un mondo vivibile alle future generazioni. Una visione del futuro che Audi sposa in pieno già da diversi anni, investendo in innovazione di prodotto, in ricerca e sviluppo di tecnologie green, dall’elettrico all e-gas passando per l’ibrido, nella riconversione delle proprie fabbriche per ridurne drasticamente l’impatto ambientale. E che ora rilancia con convinzione, aprendo una nuova fase di collaborazione e partnership con i territori in cui è impegnata.