Un convegno organizzato dalla rivista Boat International e giunto alla sua 11esima edizione, che quest’anno si poneva l’obiettivo ambizioso di “definire l’innovazione” nel settore Nautico in ogni sua possibile declinazione: nel design, nei materiali, nei servizi, fino alla gestione delle attività cantieristiche e della supply chain. E poi, ancora, nello sviluppo di soluzioni concrete per la sostenibilità ambientale.
Argomento ricorrente in ogni panel, speech e intervista one-to-one che si sono avvicendati sul palco del Superyacht Design Symposium, la sostenibilità è al contempo uno dei temi più caldi del settore, nonché un forte punto di contatto tra l’industria nautica e quella automotive, qui rappresentata dal direttore Marketing di Audi Italia Massimo Faraò.
«Stiamo ridefinendo l’idea stessa di mobilità - ha spiegato Massimo Faraò durante il suo speech - rendendo quest’ultima connessa, intuitiva, personalizzata e soprattutto sostenibile». Per riuscirvi, Audi ha dovuto mettere in atto una trasformazione profonda, resa possibile da un enorme impegno industriale profuso su due diversi fronti: quello interno, con la casa dei quattro anelli che si adopera da anni per ridurre a 360 gradi l’impatto ambientale tanto delle sue automobili (sviluppando sistemi di propulsione più avanzati e green, dall’ibrido all’elettrico passando per l’e-gas), quanto degli stessi processi produttivi e degli impianti.
E poi sul fronte esterno, che si traduce nella presenza attiva su alcuni territori d’elezione, dove Audi svolge un doppio ruolo: da un lato, come fornitore di soluzioni per la mobilità sostenibile; dall’altro, come abilitatore della collaborazione tra player locali e nazionali. «E’ quella che chiamiamo Road to Zero Emissions», ha chiarito Faraò. Un approccio olistico al futuro della mobilità che diventa anche un modello operativo consolidato ed “esportabile”, un know-how che Audi può mettere e mette a disposizione di quei partner che condividono con l’azienda tedesca obiettivi e visione.