E la “ricetta” funziona: proprio a Cortina d’Ampezzo (e poi ancora in Alta Badia, e a Madonna di Campiglio), dove il costruttore tedesco è da tempo in prima linea per realizzare una mobilità elettrica, condivisa, rispettosa dell’ambiente e sicura.
Per esempio con la doppia partnership che la casa di Ingolstadt ha messo in piedi da un lato con Enel X, divisione dell’omonimo colosso dell’energia italiano che si occupa della creazione di infrastrutture per mobilità elettrica e, dall’altro, con il Comune ampezzano (che ha adottato la nuova Audi e-tron come auto ufficiale). Un’alleanza strategica grazie alla quale ora la cittadina montana mette a disposizione di tutti 4 colonnine di ricarica nel centro abitato.
Qualcosa di molto simile avviene anche in Costa Smeralda dove Audi, oltre ad essere presente con varie partnership, offre pieno sostegno alla Charta Smeralda, il documento nato dall’attività della Fondazione OneOcean, presieduta da Zahra Aga Kahn e guidata dal Commodoro dello Yacht Club Costa Smeralda Riccardo Bonadeo.
Pensata per chi vive il mare ma utile per tutti, la Charta è un vero e proprio decalogo, articolato in “dieci comandamenti” per sensibilizzare l’opinione pubblica, gli operatori e gli stakeholder, con cui si forniscono indicazioni pratiche su come mutare il proprio comportamento (ovunque ci si trovi, non solo in mare) per salvare gli oceani. Ad esempio, minimizzando l’uso di risorse come l’acqua potabile o l’energia elettrica, proteggendo gli habitat naturali o, ancora, eliminando l’uso delle plastiche e delle microplastiche.
«Firmando la Charta Smeralda - ha spiegato Massimo Faraò - abbiamo confermato il nostro impegno per ridurre il consumo di energia e le emissioni, utilizzare le energie rinnovabili, preservare le riserve idriche, promuovere ri-uso e riciclaggio e supportare la comunità scientifica». Impegno che Audi ha da poco riconfermato anche sostenendo il gemellaggio tra la Charta della Fondazione OneOcean e Carta Cortina, documento programmatico con finalità simili e orientato al territorio del comune montano.
E’ una sfida complessa, che Audi ha fatto sua lungo un percorso avviato molti anni fa. Un viaggio iniziato con l’intenzione di ridurre l’inquinamento sulle strade e che ora, quasi naturalmente, si arricchisce con l’impegno a salvaguardare le cosiddette “autostrade del mare”.
Un obiettivo ancora possibile, ma che diventa realizzabile solo se tutti coloro che hanno un ruolo nella filiera dell’industria nautica decidono di trovarsi e collaborare, di cooperare nel nome di una causa comune: proteggere l’ambiente salvaguardando mari e oceani.