Quando il direttore di Audi Italia termina il suo discorso, per pochi lunghissimi istanti nella sala del Palacampiglio scende un silenzio assoluto. Prima di applaudire, i mille partecipanti provenienti da 64 nazioni hanno bisogno ancora di qualche momento per processare le informazioni ricevute e mettere a fuoco il valore delle notizie appena ascoltate. Intanto, sui volti di Zouros e McKeever si legge un’espressione mista di soddisfazione e stupore per l’annuncio di una partnership che non ha precedenti nella ormai ventennale storia dei Geoparchi.
Audi, infatti, non è solo main sponsor dell’evento, ma anche e soprattutto partner progettuale del Parco Naturale Adamello - Brenta Geopark: una collaborazione nata dopo che per anni l’azienda ha sostenuto sul territorio di Madonna di Campiglio lo sviluppo di iniziative di valorizzazione del territorio e, più recentemente, di infrastrutture per la mobilità sostenibile; e che ora rende la partecipazione del costruttore tedesco alla 8° conferenza internazionale dei Geoparchi Unesco un evento perfettamente in linea con la propria strategia di salvaguardia dell’ambiente. Declinata in Italia tanto sulle Dolomiti, quanto in Sardegna lungo la Costa Smeralda, dove Audi è partner della fondazione One Ocean e ha sottoscritto il codice etico chiamato Charta Smeralda.
Scopo della conferenza dei Geoparchi è definire una strategia comune per i 140 Geoparchi già presenti in 5 continenti, e nati con tre scopi principali: conservare un’area geografica di importanza geologica internazionale insieme con la comunità che in essa risiede; favorire lo sviluppo sostenibile del territorio; promuovere presso il grande pubblico una maggiore consapevolezza rispetto a temi come la sostenibilità e la protezione dell’ambiente.
Del resto, non c’è tempo da perdere: come dice il presidente del parco Joseph Masé nel suo intervento, «la terra soffre e non ci sono più scuse né tempo per discutere, bisogna agire». Gli effetti delle azioni umane sull’ambiente si vedono anche lì, nel parco naturale, tra montagne che prima sembravano invulnerabili all’azione dell’uomo, e dove ora sale la temperatura dei laghi, si sciolgono le nevi, la straordinaria biodiversità è sempre più a rischio. «Dobbiamo lavorare insieme - ha spiegato Masè - e fare sì che parchi, scienziati, aziende e politica collaborino per disseminare nella nostra comunità una coscienza del rispetto della natura», condizione irrinunciabile per preservare il pianeta.